MARCO MENGONI
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Messaggio Da mafalda Ven 29 Apr 2016, 13:27

http://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2016/04/29/live-triathlon-per-mengoni-prende-volo-torino-tour-dei-sold-out_ZKKCzRXuUD10IoaZzAU6MN.html

Live 'triathlon' per Mengoni: prende il volo da Torino il tour dei sold out
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Un momento del concerto di Torino con Marco Mengoni sospeso sul pubblico con la sua poltrona
Pubblicato il: 29/04/2016 11:24
Eclettico, in continuo movimento, dal grande palco dove inizia il concerto tra gli applausi sulle note di 'Ti ho voluto bene veramente', alla poltrona sospesa in aria, all'interno di una stanza virtuale, su cui in un crescendo di emozione canta 'Esseri umani' dopo aver declinato, in un monologo, parole come coraggio, credere, famiglia, diritti. Dal volo sulla platea con 'Pronto a correre' per posarsi sul palco sdoppiato, al centro del parterre, così vicino ai fans da "poterli guardare quasi negli occhi", alla pioggia di coriandoli e luce che accompagna 'L'essenziale', fino al rullo di tamburi che rende 'Guerriero' tutto il Pala Alpitour, per l'occasione sold out.Marco Mengoni ha debuttato così ieri sera a Torino con il nuovo tour, '#Mengonilive2016' (prodotto da Live Nation) secondo 'leg' di un tour cominciato lo scorso anno, "un concerto triathlon" come lui stesso lo ha definito, una "maratona contro il tempo in cui non cade mai la tensione" e che dopo l'esordio torinese farà altre 15 tappe, 13 già da tutto esaurito, da Padova a Bologna, da Firenze a Genova, da Milano a Roma, a Verona, passando per Perugia, Acireale, Eboli e Livorno, prima di quattro presenze in prestigiosi festival estivi (Locarno, Saint Tropez, Barolo e Lucca) per proseguire con la terza conclusiva parte autunnale in 19 nuove date tra Italia ed Europa.

"Ho preso i pezzi che sentivo più giusti per questo tour", spiega Mengoni mentre illustra la scaletta dei 24 brani eseguiti con un coinvolgimento sempre maggiore del pubblico che dagli applausi iniziali si lascia andare in una ovazione continua quando Mengoni diventa protagonista di uno degli effetti più coinvolgenti dello show: sospeso nel vuoto, raggiunge il centro della platea dove esegue 'Ad occhi chiusi', 'Solo', 'Mai e per sempre' fino a 'In un giorno qualunque' che suggella il momento più empatico, prima di tornare sul palco principale con 'Tonight', cui segue la parte più funky dello spettacolo con 'I got the fear' e 'Freedom' di Pharrel Williams, che il cantautore dedica alla libertà di tutte le donne "libertà che forse avete aspettato fin troppo", dice, e per la cui esecuzione Mengoni affida il ruolo di primo piano a Yvonne Park e Barbara Comi, le due voci femminili per la prima volta con lui sul palco.

"Rispetto al tour di un anno fa ho acquistato sicurezza, so di essere cresciuto e maturato" sottolineail cantautore che poi ammette "ho scelto Torino per il debutto perché è il palcoscenico che mi fa più paura. Ogni volta che entro qui, questo palazzetto mi sembra più grande e imponente e quindi ho voluto cominciare da un posto in cui ogni volta che ci torni è sempre diverso, rimani senza parole", sottolinea e poi ripete davanti al pubblico."L'emozione più grande? Quella che si prova ad essere sospeso e guardare dall'alto tutte quelle persone che cinque mesi fa o magari stamattina hanno deciso di comprare il biglietto del concerto e per conquistare i primi posti magari sono state in coda dall'alba". Il momento più divertente, invece, spiega Mengoni "la seconda parte del concerto quella in cui mi lascio un po' più andare".
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Mengoni, dunque, soddisfatto? "Non sarò mai soddisfatto di niente, mi guardo allo specchio e sono sempre insoddisfatto e quindi mi dico che devo fare di più ma questa - confida - è anche la mia forza perché quando non avrò più niente da dire o da fare, bacioni a tutti e arrivederci". Per intanto, in attesa dell'uscita del nuovo video, 'Solo due satelliti', in uscita oggi, che chiude la trilogia che comprende 'Ti ho voluto bene veramente' e 'Parole in circolo', "un'esperienza che anche se è stata un po' follia mi ha divertito e quindi ripeterò", qualcuno azzarda: "Oggi i palazzetti, ma a quando gli stadi?". "Non c'è fretta, sono giovane possiamo aspettare un po", risponde. "L'obiettivo è al 2020?", incalza qualcun altro. Mengoni ride: "per quella data mi sarò già ritirato", scherza, si alza e torna dietro le quinte dove è atteso per gli ultimi preparativi prima del concerto in cui ancora una volta il pubblico sarà protagonista attraverso la app Marco Mengoni che sarà parte integrante dello spettacolo in 'Dove si vola' e nella speciale coreografia di 'Mai e per sempre'.
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Messaggio Da Blanca Ven 29 Apr 2016, 13:38

29 aprile 2016

http://www.rtl.it/notizie/recensioni/]Recensioni
http://www.rtl.it/notizie/recensioni/concerti
Marco Mengoni: live spettacolare, energico e maturo

E' partito da Torino il nuovo tour del cantante che stupisce con effetti speciali e a sorpresa omaggia Prince

Si diverte e fa divertire per due ore e dieci circa di concerto. Marco Mengoni riparte con #MengoniLive2016 da Torino mettendo a segno già tredici palazzetti su quindici sold out. Uno show caratterizzato da una corposa ed eccezionale band con tromba, trombone e fiati a cui si aggiungono due straordinarie Barbara Comi e Yvonne Park. Queste ultime due sono fondamentali in diversi momenti del live perché sottolineano - quasi a sorpresa - la vena black di Marco Mengoni. Una scaletta ricca di 24 canzoni - molte delle quali riarrangiate - si apre con "Ti ho voluto bene veramente" e si chiude con "Guerriero". Dopo l'ultima canzone con luci accese Mengoni è uscito per l'ultimo saluto e l'omaggio a Prince con "Kiss". "Inizialmente questo spettacolo era nato per essere intimo - ci ha spiegato Marco dietro le quinte - ma poi ho voluto impreziosirlo con una band forte, un muro di schermi che si scompone e una pedana al centro del palazzetto perché voglio vedere negli occhi chi ha comprato il biglietto ed è venuto lì per me". E' lo spettacolo più maturo del cantante che si mostra pronto per affrontare le platee europee perché dal 12 novembre ci saranno altri 19 appuntamenti in Italia e per la prima volta calcherà i palchi europei da Parigi a Vienna.


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Il cuore dello spettacolo è segnato da #prontoacorrere in cui lo schermo gigante (enorme e spettacolare) alle spalle di Mengoni si scompone in due frammenti che rimangono sospesi in mezzo al pubblico, assieme al cantante che nel frattempo vola verso il palchetto principale. Ed è lì che si consuma il rapporto fisico tra artista e fan con brani come "Ad occhi chiusi", "Solo", "Mai per sempre" e la straordinaria "In un giorno qualunque". Notevole la cover di "Freedom" di Pharrell in cui all'improvviso il cantante fa da corista alle sue... coriste bravissime. Insomma è lo spettacolo più maturo in sette anni di carriera, per sua stessa ammissione Mengoni non si sente pronto per gli stadi, passo dopo passo e con umiltà riuscirà a mettere a segno anche quelli.

"Questo è più che altro il concerto della band di Marco Mengoni - spiega Marco - Soprattutto perché insieme raccogliamo grandi soddisfazioni per i nuovi arrangiamenti anche dei miei ultimi due album. Ad esempio il nuovo singolo Solo due satelliti l'abbiamo un po' stravolto e secondo me è venuto molto bene".

Dunque soddisfatto del risultato?
Chi mi conosce molto bene sa che non mi accontento mai e ogni volta che ascolto un disco finito dico sempre che avrei potuto farlo meglio. Per questo o voluto rivoluzionare dal punto di vista musicale un po' di canzoni di questa scaletta.

Il bilancio ad oggi qual è?
Sento comunque di essere cresciuto, maturato sempre con in testa prospettive verso il futuro. Ad sempio ho lavorato a questo nuovo spettacolo mentre ero ancora in tour qualche mese fa.

Perché ripartire da Torino?

Perché il Pala Alpitour mi ha sempre fatto paura però quest'anno grazie alla scenografia divisa in due mi sembra più a portata di mano (ride, ndr).

Ci sarà un omaggio a Prince?
Già in passato ho omaggiato sia Prince che David Bowie, due mostri sacri della musica e che per me hanno rappresentato molto, sono cresciuto ascoltando la loro musica e ho anche cercato di emularli. Comunque per ora non ho previsto alcun tributo (e poi proprio a Torino e al termine del concerto ha cantato Prince, ndr).

"Esseri Umani" tocca argomenti importanti e con Paola Cortellesi avete anche affrontato in tv il tema del bullismo...
In questi sette anni ho conosciuto diversi miei fan che mi hanno raccontato le loro problematiche dovute alle parole violente che spesso creano conseguenze gravi come l'anoressia o la bulimia. Ricordo una ragazza che venne da me dicendo che non si amava. Le ho fatto vedere uno specchio e le ho detto 'questa sei tu, unica con tutti i pregi e difetti, sarai sempre speciale e te stessa'. Da allora un po' la sua vita è cambiata, si è sposata ha avuto un bambino ed è felice. Ogni volta che vado nella sua città ci vediamo e raccontiamo. Sono felice per lei.

(Foto di Francesco Prandoni)
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Messaggio Da arianna Ven 29 Apr 2016, 17:31

http://www.onstageweb.com/recensione-concerto/marco-mengoni-torino-28-aprile-2016-recensione/

Pala Alpitour, Torino, 28 aprile 2016. Non un semplice concerto ma una vera e propria esperienza sensoriale. Ieri sera Marco Mengoni ha davvero superato se stesso, regalando un live da sogno, ricco di ottima musica, di immagini suggestive e di momenti di profonda riflessione. Insomma, molta carne sul fuoco ma anche tanta, tantissima qualità in questa prima tappa del tour #MengoniLive2016.
In un Pala Alpitour gremito e addobbato a festa, l’artista 27enne non si è risparmiato un secondo e ha ballato, suonato e cantato per oltre due ore di grande spettacolo. Non uno, ma ben due i palchi allestiti per l’occasione (uno di forma sferica, l’altro di forma cilindrica posto al centro del parterre). Oltre 140 i metri quadrati di schermo distribuiti su cubi giganti ultratecnologici e dinamici, una pioggia infinita di effetti speciali che ha investito completamente il palasport, luci laser colorate, grafiche tridimensionali, app per interagire con il pubblico, per una produzione di livello internazionale che ha stupito le migliaia di persone presenti.
Marco Mengoni è un guerriero che sa battersi per amore della musica e della vita. Lo confermano i testi delle canzoni, poesie capaci di lanciare messaggi di speranza e di iniettare energia positiva a chi li ascolta; lo dice lo sguardo infuocato con cui osserva ciò che lo circonda e la voce straordinaria con la quale racconta questo mondo ferito e sofferente, bisognoso di buoni sentimenti e di sorrisi. Marco ieri sera è stato un dispensatore di ottimismo e adrenalina, portando a Torino un concerto studiato nei minimi dettagli, mai noioso né banale. Che fosse bravo, ma bravo davvero, ce ne eravamo accorti da tempo, già dalle sue prime performance a X Factor nel 2009 e, ancor più, a Sanremo 2013. Oggi, però, ritroviamo un Mengoni più consapevole delle proprie scelte, in continua evoluzione. Abbiamo di fronte un giovane artista coraggioso, che sa osare dal vivo, dalle idee chiare e che punta dritto al successo anche fuori dai confini nazionali. Non a caso le scenografie mozzafiato e gli arrangiamenti di tutti i brani in scaletta in questo ultimo tour sono perlopiù opera sua: un segno tangibile che l’artista non si tira indietro, ama sporcarsi le mani ed essere sempre più protagonista delle proprie decisioni e della propria carriera. Marco ci mette testa e cuore, Marco cammina con umiltà ma anche con grinta e coerenza nel mondo delle sette note. La dimensione live è sempre più la sua vera casa, il palcoscenico è la tela ideale sulla quale riversare la sua incontenibile creatività e umanità.
La scaletta del #Mengonilive2016 non presenta grossi stravolgimenti rispetto a quella del precedente tour (conclusosi meno di un anno fa) ma gli arrangiamenti sono tutta un’altra cosa. Le canzoni proposte ieri a Torino sono estrapolate principalmente dagli ultimi tre album di Mengoni, in particolare da Parole in circolo e Le cose che non ho, entrambi multiplatino. A rompere il ghiaccio, infatti, è stato Ti ho voluto bene veramente, singolo che ha lanciato l’ultimo progetto in studio e che Marco ha cantato all’interno di un cubo gigante posto sul palco principale. Emozionante la nuova versione di Non me ne accorgo(una delle perle di #Prontoacorrere, disco del 2013), qui più potente e raffinata, impreziosita dal suono di strumenti a fiato e dal ritmo incalzante delle tastiere. DopoNemmeno un grammo (molto tribale con tanto di duetto con le bravissime coriste), eccoResti indifferente (le cui note e parole sono state accompagnate da splendide immagini in bianco e nero). Ancora due pezzi da novanta: Parole in circolo, tra luci verde acqua e movimenti di bacino sul palco, ed Esseri umani, preceduto da un video in cui lo stesso cantautore recita un monologo sui valori della famiglia e sull’importanza del rispetto e dell’amore in tutte le sue sfumature. Marco ha cantato questo brano seduto su una poltrona sospesa a diversi metri di altezza (come era accaduto nel precedente tour) mostrando, questa volta, maggiore sicurezza.
Dopo l’incantevole Ricorderai l’amore, momento amarcord con Dove si vola, primissimo successo di Mengoni, partorito a X Factor. Ancora ricordi con Pronto a correre, sul quale si è sviluppato uno degli effetti speciali più coinvolgenti dell’intero show: lo schermo gigante si è infatti scomposto, mentre due frammenti-satelliti hanno raggiunto Marco sospeso nel vuoto sopra al pubblico, fino a raggiungere il secondo palco al centro del parterre (“mi sento come James Bond”, ha dichiarato l’artista, ridendo). È stato questo, forse, il momento più intimo e sentito del concerto, con l’artista vicinissimo ai suoi fan, tra sguardi complici e mani strette al cuore. Colonna sonora di questi minuti di forti emozioni, Ad occhi chiusi, incorniciata da laser puntati un po’ ovunque, Solo, magicamente stravolta grazie al nuovo arrangiamento, Mai e per sempre e In un giorno qualunque, sempre empatica.
Il super concerto di Torino è proseguito poi con Tonight, con uno special quadro visivo optical, e con il funky travolgente di I Got The Fear e di Freedom, cover della hit di Pharrel Williams, che il palazzetto ha cantato a squarciagola. Dopo Solo due satelliti, nuovo singolo scritto da Giuliano Sangiorgi, in uscita oggi, è arrivato L’Essenziale, brano con il quale Mengoni ha trionfato a Sanremo nel 2013 e che ha dato una svolta alla sua carriera. Tra l’eterea La Valle dei Re (regalo di Cesare Cremonini), Non passerai (in versione piano-voce con le coriste), lo show di Mengoni ha ceduto il passo alla dance e al divertimento, grazie a un triplete di brani tutti da ballare: Una parolaLa nostra estate e Io ti aspetto, un’esplosione di colori, ritmo ed energia.
Il gran finale è tutto per Guerriero: intro da brividi, Marco travestito da vero guerriero a dettare il ritmo mentre i monitor alle sue spalle prendevano vita, infuocati. E proprio quando il pubblico in parterre e sugli spalti si apprestava a guadagnare l’uscita, con la pancia piena di bei ricordi, ecco ripresentarsi sul palco il Mengoni che non ti aspetti (o forse sì): non pienamente sazio, Marco ha deliziato tutti con il suo personalissimo omaggio a Prince. È Kiss la canzone scelta per salutare l’artista scomparso e congedare le migliaia di fan, la ciliegina sulla torta che ha concluso nel migliori dei modi una serata pressoché perfetta sotto molti punti di vista – a cominciare da quello umano.


Ultima modifica di arianna il Ven 29 Apr 2016, 17:39 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da arianna Ven 29 Apr 2016, 17:36

http://www.rockol.it/gallerie-fotografiche/3572/28-aprile-2016-palaalpitour-torino-marco-mengoni-in-concerto/273285
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Messaggio Da arianna Ven 29 Apr 2016, 17:37

http://www.vanityfair.it/show/musica/16/04/29/marco-mengoni-tour-mengonilive2016-intervista-foto-backstage
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Messaggio Da arianna Ven 29 Apr 2016, 17:39

http://www.radioitalia.it/news/marco_mengoni/tour/12116_marco_mengoni_a_torino_musica_colpi_di_scena_e_l_omaggio_finale_a_prince.php

Alla fine Marco Mengoni l’omaggio a Prince l’ha fatto. Forse ha mascherato un po’ le carte o forse, più semplicemente, ci ha ripensato perché in via informale ai giornalisti che lo avevano incontrato prima del concerto aveva detto che non era previsto in scaletta. Chi non ha lasciato anzitempo ilPala Alpitour di Torino si è potuto così gustare una travolgente versione di “Kiss” a luci accese, ciliegina sulla torta di un debutto del tour coi fiocchi.
Il “Mengoni Live 2016” si è aperto sulle note di “Ti Ho Voluto Bene Veramente”, tra giochi di luci e unpalco futuristico, mobile e disposto su più livelli. Marco, elengatissimo, ha fatto da gran cerimoniere, del resto prima di salire on stage aveva dichiarato: “Appena stampi un disco dici ‘Cavolo, avrei potuto farlo meglio’. Per fortuna hai i live in cui puoi far uscire la tua creatività musicale”. Verrebbe da dire per fortuna che c’è Marco, che viene accompagnato da un ritmato battito di mani su “Non Me Ne Accorgo” e che solo in questo istante pronuncia le sue prime parole: “Ciao a tutti, ciao Torino. Ogni volta che torno qua è sempre diverso, tipo che rimani senza parole anche se sei quello di Parole In Circolo”.
Poi tocca a “Nemmeno Un Grammo” e l’atmosfera si fa più intima con le luci dei cellulari a illuminare il palazzetto. “Resti Indifferente” fa da apripista a “Parole In Circolo”, la canzone manifestodell’ultimo disco, che rialza il ritmo dello show, con tutto il pubblico che canta “Libero, libero, mi sento libero…” e le mani che ondeggiano verso Marco, che intanto balla con le sue due straordinarie coriste.
Il primo reading della serata con la voce di Marco introduce “Esseri Umani” e il primo grande colpo di scena: l’artista è seduto su una poltrona sospesa nell’aria. Lui, divertito, filma per qualche secondo i fan con lo smartphone e viene riportato piano piano sul palco, tra gli applausi della folla. “Ricorderai L’Amore” e “Dove Si Vola” portano alla prima dichiarazione d'amore tra Marco e il suo Esercito: “Non so se vi siete visti sugli schermi ma avete fatto tutto voi, grazie”, a cui i fan rispondono facendo partire il coro “Sei bellissimo”.
Il secondo reading di Mengoni arriva prima di “Pronto A Correre” e del secondo momento altamente spettacolare del concerto. Una parte mobile del palco si stacca e inizia a dirigersi verso il cuore del palazzetto, seguita da Marco che è sospeso nell’aria grazie ad alcuni tiranti. Un boato lo accompagna mentre raggiunge la struttura. A quel punto viene calato e approda su un mini-palco rotondo posto al centro del palazzetto. “Sentivo l’esigenza di essere più vicino al pubblico, al centro del pubblico”, aveva anticipato prima del live. “Essere lontano, sul palco, era come avere gli occhi chiusi” e ovviamente parte il suo omonimo pezzo.
Con “Solo”, introdotta da trombone, tromba e sassofono, la giacca e il papillon se ne vanno, Marco si arrotola le maniche della camicia bianca e si slaccia il primo bottone. Si va veloci con “Mai E Per Sempre” e “In Un Giorno Qualunque”. “Mi mancate”, dice scherzando il cantante alla band, e dopo la standing ovation del Pala Alpitour scende tra il pubblico e lascia il palchetto centrale protetto dagli uomini della sicurezza.
Il ritorno sul “main stage” è per tre brani in inglese: “Tonight”, “I Got The Fear” e “Freedom”, cover del successo di Pharrell Williams e dedicata a tutte le donne “che la libertà l’hanno aspettata fin troppo”. E via un altro bottone della camicia.
Non Passerai”, eseguita piano e voce, “costringe” i fan a tirare fuori nuovamente gli smartphone e la voce, ma quella in realtà c'è sempre stata. È la volta di “Solo Due Satelliti”, il singolo uscito oggiscritto da Giuliano Sangiorgi che tutti già conoscono a memoria. Dalla novità a “L’Essenziale”, non serve aggiungere altro. Una marea di voci accompagna Marco per tutto il brano, attimi da pelle d’oca.
Si continua con “La Valle Dei Re” piena di chitarra elettrica, mentre dei codici binari scorrono veloci sui maxischermi. “Una Parola”, con una spruzzata di “Black Betty”, e “La Nostra Estate”, con un accenno al Micheal Jackson di “Billie Jean”, spingono Mengoni ad invitare il pubblico seduto in platea ad alzarsi. Nessuno se lo fa ripetere due volte, il palazzetto di Torino sta tremando. Poi con “Io Ti Aspetto”, che genera un’esplosione di coriandoli, il clima si riscalda ulteriormente e apparecchia idealmente la tavola per il gran finale. Un vero Guerriero non può deludere il suoEsercito, quindi Marco torna sul palco, riprende il microfono, fa emozionare, si emoziona e alla fine esclama: “Spero di vegliare su di voi e di essere il vostro guerriero”.
È l’ultimo tripudio che Torino regala a Marco, ma ci sono già altre 15 date sold out che lo aspettano e chissà, tra un po’ di tempo, gli stadi. “Marco è giovane, li faremo quando sarà il momento giusto”, hanno dichiarato i vertici della sua casa discografica. L’impressione è che il talento di questo ragazzo di Ronciglione non abbia già più confini.
Andrea Daz per Radio Italia
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Messaggio Da arianna Ven 29 Apr 2016, 17:43

http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/04/29/news/marco_mengoni_live_tour-138724088/?refresh_ce

Marco Mengoni chiude il cerchio: riparte da Torino il tour dei sold out

TORINO - SORRISI & Mengoni. Anzi, ride proprio, Marco, al termine della prima data del nuovo tour, in un Palaisozaki impazzito di amore dei fan (e non andiamo sui classici luoghi comuni delle ragazzine, è pieno di maschietti che cantano, tra cui il campione d’Italia della Juve Stephan Lichtsteiner, e anche di nonnine che sembrano accompagnare le nipoti e invece sono lì a urlare a squarciagola L’essenziale e Pronto a correre). Sudato da quello che lui stesso ha definito "triathlon", una fatica lunga due ore, ha ancora la forza di fare un fuori programma: dopo il bis di Guerriero, eccolo tornare sul palco per Kiss di Prince, lui che prima del concerto aveva escluso omaggi al suo idolo, «perché li ho fatti spesso, stavolta sarebbe scontato». Alla fine ha prevalso l’amore, verso il folletto del funky e verso il pubblico

Senza questo fuoriprogramma, il concerto si sarebbe chiuso con Guerriero (lui sale sul palco nascosto da un cappuccio e battendo un tamburo tribale), ovvero la canzone con cui si aprivano le date del tour precedente, che si chiamava “Parole in circolo”. «E infatti il cerchio si chiude - sorride lui prima di salire sul palco - sono cresciuto e soprattutto ho lavorato a lungo su questo spettacolo, già mentre ultimavo il precedente: il mio carattere mi rende sempre insoddisfatto, ed è un bene, perché quando sarò soddisfatto del tutto mi ritirerò. Per questo credo che in futuro farò ancora di più». Per intanto eccolo debuttare nella prima di 15 date, di cui 13 già sold out (il 6 e 7 maggio a Milano, il 12 e 13 a Roma, il 21 e 22 all’Arena di Verona), a cui seguiranno 4 date estive (compreso il festival Collisioni a Barolo il 16 luglio), quindi di nuovo in pista tra novembre e dicembre, compresa corposa escursione europea tra Bruxelles, Amsterdam, Parigi, Vienna. In questi ultimi casi però sarà una produzione minimalista per motivi di spazio, lontana da quella faraonica messa in piedi per l’Italia: 10 bilici a trasportare il materiale con cui comporre la scenografia avveniristica. Bella, davvero, maxischermi potenti da 140 metri quadri che si muovono fino in mezzo alla platea. Anche se non tutto è all’altezza: le prime proiezioni iniziali sembrano la brutta copia degli screensaver di Windows di inizio millennio, e le luci sono splendide, ma un po’ fredde. Poi gli effetti migliorano decisamente e nel finale sono mirabolanti, visionari. Un po’ la stessa cosa che capita a lui, che comincia con qualche difficoltà a sciogliere corpo e voce.Un vecchio problema, ma che dura poco, come sempre, quelle 3-4 canzoni. La svolta è su Parole in circolo, seguita da quella che già l’anno scorso era la migliore trovata scenica: Marco issato su una poltrona che vola nel cielo, tipo un quadro di Magritte, e che canta Esseri umani, il suo inno agli «esseri umani che hanno il coraggio di essere umani». Davvero efficace, e d’altronde lui stesso lo definisce il momento più emozionante, «perché guardo dall'alto tutte quelle persone che cinque mesi fa o magari stamattina hanno deciso di comprare il biglietto del concerto e per conquistare i primi posti magari sono state in coda dall'alba». Funziona tutto perfettamente, stavolta: ad Assago l’anno scorso rimase bloccato a mezz’altezza, a Verona schizzò più in alto del previsto, a un palmo dalle luci. Qui invece il pubblico è preda dell’incanto, anche nel senso di canto: Mengoni è in grande forma, carico, la voce va che è una meraviglia. E in qualche canzone a dare il tempo e a suggerire le mosse c’è la app gratuita, che ha il solo difetto di bere energia dagli smartphone come un cammello.

L’entusiasmo sale alle stelle quando per Pronto a correre si fa imbragare e vola di nuovo, stavolta diretto verso una pedana circolare di 3 metri per 3 in mezzo al palazzetto, con una telecamera tipo GoPro che lo inquadra dalla nuca: «Una mossa alla James Bond», scherza. E lì parte un momento intimo di quattro canzoni tra le mani protese dei fan. Quando arriva il momento di tornare indietro però si vede che qualcosa da studiare c’è ancora: invece di volare ancora, scende, circondato subito da quattro guardie del corpo che per fargli strada usano le maniere brusche, e qualche spettatore finisce a terra malconcio. Senza neanche che l’effetto di protezione sia totale: Mengoni ne esce con la camicia bianca strappata dai fan, come Zico dopo aver visto Gentile al Mundial 1982.

Finito il trambusto, si riprende con un tris di canzoni funk come Tonight, I got the fear (in cui imbraccia la chitarra) e Freedom di Pharrell Williams, dove si scambia i ruoli con le due brave coriste, «perché è un brano dedicato alle donne e alla loro libertà, che forse avete aspettato fin troppo». Chiusura con L’essenziale dove scoppiano coriandoli e lustrini ovunque, e La valle dei re, prima di un medley in stile anni 70 di Una parola, La nostra estate e Io ti aspetto, Guerriero e l’omaggio a Prince. Dettagli a parte – ma sono limatine – un bel concerto, forse meno sorprendente del tour 2015. Ma queste sono osservazioni tecniche: i fan non se ne andrebbero più via e applaudirebbero e invocherebbero per ore il loro idolo. Che però tale non si reputa: «D’accordo che sono nato il 25 dicembre, ma non mi sento il Messia».
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Messaggio Da arianna Ven 29 Apr 2016, 17:49

http://www.sorrisi.com/musica/concerti/mengoni-live-2016-il-concerto-della-liberta/

Mengoni Live 2016: il concerto della libertà
Abbiamo visto la prima data del nuovo tour, nella data del 28 aprile a Torino


La ripresa di un concerto è un momento strano per chi scrive di musica, perché di solito è in coda a qualcosa di già visto e che non apporta novità. Di solito manca quel filo di emozione che si scorge in un ritorno atteso. Eppure la carriera di Marco Mengoni in questo periodo sembra correre due volte più veloce di qualsiasi altro artista italiano.

Noi da tempo ci siamo messi le scarpe da ginnastica e ci teniamo svegli e tonici per stargli dietro. Lui vola, noi ci stiamo attrezzando. Abbiamo partecipato il 28 aprile alla prima data del nuovo tour di Marco Mengoni (il Mengoni Live 2016) e sono tornato a casa con delle impressioni inaspettate.

Il concerto prende tutto il buono del Mengoni Live 2015 e lo rielabora in una chiave nuova, più esplosiva. Sembra quasi vada a completare quello che abbiamo visto lo scorso anno. Un po' come quando fai la maratona filmica della tua saga preferita per vedere poi il gran finale.

È il tour giusto da vedere per comprendere appieno il progetto dei suoi ultimi due album "Parole in circolo" e "Le cose che non ho", aggiungendo elementi spiazzanti e inattesi. Il primo è la presenza del doppio palco, un modo per raggiungere il pubblico al centro e al fondo del palazzetto e trovare un contatto ancora più diretto con la gente evitando la ormai consueta passerella.

Marco Mengoni lo deve fare strano, sempre.

L'altro elemento è nella scaletta. In più momenti, soprattutto nel cuore centrale del concerto, si lascia andare a una serie di suoi brani in inglese che chiusi con un omaggio a Pharrell Williams con "Freedom". Se prima di questo concerto aveva raccontato a Sorrisi di avere delle serie difficoltà a mettere in piedi una scaletta avendo oggi un repertorio importante, in più momenti del concerto mette da parte il brano più atteso o l'arrangiamento da sala d'incisione e porta sul palco altro. È come se volesse ricordarci che le nuove canzoni di Marco non sono la ragione unica per cui siamo lì, ma il pretesto per qualcosa di più grande.
In particolare con la cover "Freedom" ho colto una volontà (un po' teatrale) di raccontare qualcosa di complesso. "Freedom" è un brano di colori, di luci, un brano programmato per scalare le classifiche mondiali a colpi di positività. Lui è riuscito a dare un significato più profondo alla canzone, un bel po' più dark, con quelle luci che illuminano le parte destra e poi quella sinistra del suo volto, rendendo la festa uno spunto di riflessione.

Guardando il concerto mi sono reso conto che Marco Mengoni celebrava su quel palco al 100% il valore della libertà collettiva e personale, non solo in quella canzone. Ha raccontato la libertà che pensiamo di avere anche quando invece siamo in catene, quella dell'essere vincenti anche dalla parte dei buoni ("Esseri umani"), quella della propria affermazione ("Parole in circolo").

Quella libertà celebrata è il premio vinto dopo anni in cui in molti pensavano fosse solo un tipo strano che miagola invece di cantare. Oggi è il suo momento e per questo si butta tra la folla (non solo metaforicamente) con sempre meno timidezza e con delle sicurezze che fino a oggi non ha mai avuto così chiare di fronte a sé.

Per questo ha lasciato al pubblico tanto spazio per cantare e partecipare usando l'app, per questo in più occasioni ha voluto dare alla band (e alle due coriste) la possibilità di essere protagonisti dello show. Non è più il momento di seminare, non è il più momento di annaffiare: è il momento di raccogliere i frutti abbracciando il suo pubblico in uno modo meno concentrato sul "da farsi", ma più empatico e diretto, più regista che protagonista del film. Non cercando l'esecuzione perfetta, ma il "grazie" perfetto.

Tra i momenti più belli del concerto, l'accoglienza perfetta di "Ti ho voluto bene veramente", l'intensità interpretativa di "Nemmeno un grammo" e "Ricorderai l'amore", la profondità con cui ha proposto il nuovo singolo "Solo due satelliti", e la chiusura che parte come una festa con "Io ti aspetto" che diventa epica con "Guerriero", proposta in un modo davvero spettacolare. Sembrava abbastanza, quando poi a fine concerto si è ripresentato sul palco portando a luci accese con il suo omaggio a Prince con "Kiss". Non c'è persona che non si sia alzata in piedi e non abbia ballato coinvolta: la struttura del palazzetto tremava.

Ha fatto una gara di triathlon (Oltre due ore di spettacolo e 25 canzoni) e una volta arrivato al traguardo, ha fatto pure il salto in alto. Niente da fare, è stato un grande spettacolo. Anzi, è stato un grande spettacolo "collettivo", forte come mai prima d'ora.
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Messaggio Da arianna Ven 29 Apr 2016, 18:05

http://linkis.com/skyuno.sky.it/skyuno/MicSC

di Fabrizio Basso
(inviato a Torino)

Una notte da ricordare. Marco Mengoni vola sul suo Esercito, nel vero senso della parola, e ci regala un concerto che è un sorriso alla vita e al futuro. Ha debuttato al Pala Alpitour di Torino in un clima gioioso. Marco Mengoni, che abbiamo incontrato poco prima che la musica si accendesse, era emozionatissimo. Come lo erano i suoi angeli custodi Marta Donà e Iaia Carboni. E se loro sono due angeli (senza ali), Mengoni in questi live (tutti praticamente sold out) vola davvero perché dal palco principale giunge in una isola nel cuore dei fan cantando Pronto a Correre. Un concerto da vedere assolutamente. Intanto è in rotazione su Sky Uno il nuovo singolo Solo due Satelliti, canzone scritta per lui da Giuliano Sangiorgi. Ecco l'intervista.

Marco Mengoni un tour che guarda al futuro.
Ho cominciato a prendermi soddisfazioni rifacendo gli arrangiamenti, rielaborando pezzi che erano rimasti un po’ nel cassetto.
Dubbi?
Parole in circolo ero molto indeciso.
Ha imparato a convivere con i suoi dubbi?
Sono indeciso di natura, quando il disco esce pensi subito che potevi farlo meglio ma poi arriva il live che sviluppa una nuova creatività musicale.
Che ha fatto?
Ho cercato di mettere a disposizione degli arrangiamenti una tecnologia che li sostenesse.
Su Pronto a Correre vola in mezzo al suo esercito, sembra James Bond.
Sentivo l’esigenza di essere più vicino al pubblico, ho assistito a molti concerti di altri e notavo che più o meno tutti trovavano escamotage per essere più vicini, alla gente: quindi serviva un altro palco per essere al centro. Se non sono proprio due palchi almeno una traslazione.
E’ in movimento per oltre due ore.
Ho chiamato il concerto triathlon, è una maratona. Spero che serva tutto a non far calare mai la tensione.
Scaletta che ipnotizza.
E’ sempre più difficile fare le scalette, più aumentano i dischi più devi lavorarci, io ho ragionato d’istinto. Quel che è rimasto fuori verrà riarrangiato e recuperato per i prossimi tour.
E’ felice?
Ora ho la sicurezza di essere cresciuto e maturato, già nel tour precedente pensavamo a questo, a fare una cosa diversa. Io già penso al prossimo.
E’ così proiettato nel futuro?
Sì, però riconosco che in questo momento non ho avuto tempo per pensare al futuro. Io non sarò mai soddisfatto di niente, davanti allo specchio mi vedo perennemente insoddisfatto ma finché la tecnologia mi sta dietro e cresce con me…io procedo.
Parte con Ti ho voluto bene veramenteNon me ne accorgo e Nemmeno un grammo: avvio coraggioso.
La scaletta parte con le cose che mi fanno più paura.
Omaggi ai suoi idoli scomparsi?
Ho sempre ascoltato Prince e Bowie, ho sempre cercato di emularli ma non ci è venuto in mente di proporre qualcosa di loro.
E’ scaramantico?
Finito all’anno scorso credevo che i ritmi scaramantici fossero importanti ora non più, mi limito a toccare i sederi alla band e alla crew e chiedo che loro si diano anche un colpetto a vicenda.
Questo tour, per la gioia sua e di Live Nation, è una collezione di sold out: pensa agli stadi?
Li faremo al momento giusto.
Nel 2020?
Mi sarò già ritirato.
Cosa l fa venire i brividi?
La cosa che più mi emoziona è sapere che mesi fa qualcuno ha comprato il biglietto e poi ieri sera ha dormito in sacco a pelo per essere in prima fila. Per questo voglio volare sull’esercito, Dall’alto vedrò un bell’oceano che balla. Pure io da metà concerto in poi mi sono preso più libertà di movimento fisico.
Con la sua musica lei fa anche bene all’anima.
Sono convinto che le parole siano importanti, ho fan che hanno riscoperto la vita. Sento storie di bullismo e violenza verbale. A un fan ho detto di guardarsi allo specchio e che non avrebbe mai trovato qualcuno uguale. So che ora ha famiglia, lavora ma non viene più ai concerti perché è assorbita nella nuova vita. Mi spiace ma sono felice per quanto è accaduto. Si può stare bene con parole.
Arriva il nuovo singolo Solo due satelliti, che porta la firma di Giuliano Sangiorgi: il video è in anteprima in rotazione su Sky Uno.
Chiude una trilogia aperta con Ti ho voluto bene veramente e Parole in circolo, una video fatica, che non mi venga più una idea del genere.
Davvero?

No, andrò a lezione di regista, mi sono così tanto divertito a costruire questa storia circolare che vorrei proseguire questa follia. Con i video gioco anche a spiazzare. Il secondo, per esempio, raccontava una parte di storia più tranquilla, era un raccontare i personaggi, tre minuti di caratterizzazioni.
Il suo primo tour si apriva con Guerriero, questo termina con Guerriero

E’ la chiusura del cerchio
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Messaggio Da arianna Ven 29 Apr 2016, 20:09

http://www.rollingstone.it/musica/news-musica/marco-mengoni-a-torino-lamore-ha-vinto-vince-e-vincera/2016-04-29/

Marco Mengoni a Torino: l’amore ha vinto, vince e vincerà

È partito il 28 aprile il secondo girone del "Mengoni Live Tour 2016", primo di una lunga serie di tutto esaurito in Italia. Dopo i festival estivi arriveranno le date europee e un nuovo tour invernale «l'insoddisfazione è un bene per me, voglio fare sempre di più»

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Messaggio Da mafalda Sab 30 Apr 2016, 09:03

Paolo Giordano su Il Giornale , ripreso da FB

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Messaggio Da mafalda Sab 30 Apr 2016, 13:20

La Nazione , 30/04
Mengoni vola sulle emozioni dei fan «Ecco il mio tour dei sentimenti»
TORINO
DUTTILITÀ, eleganza, piena padronanza dei propri mezzi espressivi fanno di Marco Mengoni un interprete pop di grana fine, che ha saputo sfilarsi dall’ingombrante stereotipo del sopravvissuto ad “X-Factor” per inventarsi da zero (o quasi) una carriera da triplo platino, come dimostrano le ultime prove in studio “Parole in circolo” e “Le cose che non ho” arrivate entrambe oltre il traguardo delle 150 mila copie vendute nonostante la pubblicazione a soli dieci mesi di distanza una dall’altra. Per ragioni anagrafiche l’idolo di Ronciglione sarà anche riuscito ad afferrare solo la coda della cometa passata sull’orizzonte della grande canzone italiana, ma l’ha fatto con entrambe le mani e il sostegno di uno staff di che crede molto in lui creandogli attorno kolossal da arena come il #mengonilive2016 portato al debutto l’altra sera tra gli undicimila del PalaOlimpico di Torino.
Show che lo terranno sulla strada fino a maggio, prima di un pugno di date estive e di una coda autunnale tra Italia ed Europa con tappe pure a Parigi, Amsterdam e Varsavia. «Da eterno insoddisfatto, ogni volta che pubblico un disco mi dico: potevo fare meglio. Per fortuna esistono i concerti, che mi permettono ogni sera di aggiustare il tiro» spiega lui. 

«INIZIALMENTE avevo pensato a qualcosa di intimo, poi ho voluto impreziosire questo nuovo spettacolo con una band forte, un muro di schermi che si scompone e ricompone muovendosi su binari appesi al soffitto, oltre ad un secondo palco al centro della sala per guardare negli occhi quelli che cantano le mie canzoni». Mengoni ammette di aver «cominciato a pensare a questo tour già durante i concerti del precedente». E si vede. La poltrona (stavolta non inclinata) su cui canta a mezz’aria “Esseri umani”, le app che accendono in sincrono i telefonini dei fan trasformandoli in elementi scenografici, il “credo” recitato per raccontare la sua visione del mondo e dei rapporti umani, poggiano sulle stesse idee di allora alimentando un certo deja vu. Lo show finisce così per confermare a pieni voti quanto di buono messo in mostra da Marco nel tour di un anno fa, anche se dalla sua classe 1988 ci si sarebbe attesi un po’ più voglia di osare, di sparigliare le carte, invece di aggrapparsi ai prodigi della tecnica e di una produzione formato Peter Gabriel. Troppe canzoni (e non sempre memorabili), troppa attenzione al percorso da seguire piuttosto che lasciare liberi i sentimenti, come rimarcato a Torino dalla “Kiss” liberatoria, regalata a luci accese una volta portato a casa il risultato, nel ricordo di Prince. Più che l’happening di vederlo passare sulla testa del pubblico appeso ad un’ancora sospesa al soffitto, per Mengoni il momento migliore arriva nel bis, con “Una parola” (e i suoi rimandi a Donna Summer e a Jackson), “La nostra estate”, “Io ti aspetto” eseguite in una elegantissima pioggia di coriandoli. Negli occhi e nel cuore dei fan pure la sua ultima apparizione in tv con Paola Cortellesi per confondere le suggestioni di “Guerriero” con il monologo dell’attrice sul bullismo. 

«IN SETTE anni di carriera mi è capitato spesso di entrare in contatto con fan in difficoltà e di parlare assieme dei loro problemi capaci di sfociare a volte addirittura in anoressia e bulimia» spiega. «Ricordo una ragazza che venne da me dicendo che non si amava. Le ho fatto vedere uno specchio e le ho detto “questa sei tu, unica con tutti i pregi e difetti, sarai sempre speciale e te stessa”. Ora si è sposata e ha avuto un bambino; la vedo un po’ di meno ai concerti, ma sono felice lo stesso».
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Messaggio Da arianna Sab 30 Apr 2016, 21:35

http://www.gazzetta.it/Sportlife/Musica/30-04-2016/mengoni-show-vola-ricorda-genio-prince-un-mio-idolo-150425456859.shtml?refresh_ce-cp

Mengoni show: vola e ricorda il genio Prince "Un mio idolo"
È partito il tour da Torino, il cantante ha ricordato il genio di Minneapolis chiudendo il concerto con Kiss: "Ho lavorato a lungo per questo spettacolo"
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Messaggio Da arianna Sab 30 Apr 2016, 21:40

Andrea Laffranchi sul Corriere

http://video.corriere.it/marco-mengoni-vola-megaschermi-mobiliil-debutto-torino-tour/4909e078-0dfa-11e6-91a4-bd67d1315537
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Messaggio Da arianna Sab 30 Apr 2016, 21:49

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Messaggio Da arianna Sab 30 Apr 2016, 21:52

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Messaggio Da arianna Sab 30 Apr 2016, 21:54

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Messaggio Da arianna Sab 30 Apr 2016, 21:55

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Messaggio Da arianna Dom 01 Mag 2016, 21:55

http://www.padovaoggi.it/eventi/cultura/concerto-marco-mengoni-padova-30-aprile-2016.html



Marco Mengoni a Padova: musica, spensieratezza e anche un momento hot
Tappa alla Kioene arena, il 30 aprile, il #MengoniLive2016. Consapevole del suo fascino, maturo e padrone del palco, il cantante di Ronciglione fa innamorare proprio tutti




Concerto di Marco Mengoni a Padova il 30 aprile 2016

Che festa! Sono le 21.11 di sabato 30 aprile e, alla Kioene arena di Padova, le luci si spengono. Un boato di urli ed eccitazione. Due videowall si spalancano e, tra i led che si accendono ad intermittenza, Marco Mengoni inizia la tappa sold out patavina con "Ti ho voluto bene veramente", una canzone intima ma anche un modo per entrare a piccoli passi, discreti, in questa nuova casa: Padova.
L’INNOVAZIONE IN MUSICA. Quello a cui si assiste è uno show curatissimo e divertente, pieno di ritmo e di continua interazione, ma anche di tecnologia, grazie all’app ad hoc che permette di far vivere un’esperienza unica del concerto, di amore, di coraggio e di musica. Tanta musica.
ELEGANZA E MATURITÀ. Il cantante di Ronciglione, sempre elegantissimo con camicia bianca e giacca nera, non si risparmia. Migliorato, consapevole del suo talento, maturo e padrone del palcoscenico. Si arriva a sentirlo rappare con "Nemmeno un grammo" e a parlare in dialetto veneto. C'è spensieratezza e voglia di divertirsi. Ma non solo…
CREDO NEGLI ESSERI UMANI. Parte una preghiera che è un messaggio di speranza, un monologo di Marco dove tutte le frasi iniziano con “credo”. Il tutto per introdurre "Esseri umani" interpretata da una poltrona sospesa sopra il palco. Un momento sincero e semplice per quanto perfettamente costruito nella scenografia. Semplice sì, come dovrebbero essere i diritti per tutti, una famiglia che ti accoglie a braccia aperte e come dovrebbe essere l'amore.
SENSUALITÀ A CORTE MENGONI. La festa continua con un momento sensuale. Mentre canta "Solo" gli animi si scaldano per due bottoni della camicia aperti fin troppo lentamente e delicatamente. Non contento, per dare il tocco finale, eccolo in mezzo al pubblico a cantare "Mai è per sempre". Insomma, alla Kioene arena si sono innamorati proprio tutti, quasi in preda a una psicosi collettiva. È molto diretto e sincero e più volte ribadisce il desiderio di stare vicino al pubblico parlando, a tratti, con quella voce buffa usata solo da due fidanzati. A quanto pare l'amore viene ricambiato.
DONNE. Non manca l’omaggio alle donne, alla loro libertà “forse aspettata fin troppo”, con una versione particolarissima di “Freedom” di Pharrel Williams dove viene lasciato spazio alle due coriste: Yvonne Park e Barbara Comi.



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Messaggio Da arianna Mar 03 Mag 2016, 21:23

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Messaggio Da arianna Mer 04 Mag 2016, 00:18

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Messaggio Da arianna Mer 04 Mag 2016, 16:24

ViviMIlano allegato del Corriere della Sera

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Messaggio Da arianna Mer 04 Mag 2016, 16:32

Articolo su Repubblica ed.Genova


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Messaggio Da arianna Gio 05 Mag 2016, 18:17

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Messaggio Da arianna Ven 06 Mag 2016, 18:47

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